La struttura del provvedimento amministrativo

La struttura del provvedimento amministrativo

La struttura del provvedimento amministrativo


Nel 2011, ITTIG e Accademia della Crusca hanno pubblicato una guida linguistica sulla redazione e struttura del provvedimento amministrativo.


La guida alla redazione degli atti amministrativi

Struttura del provvedimento amministrativo

Grammatica sempre più dimenticata. Negli ultimi decenni il fenomeno dell’alfabetismo funzionale si è, purtroppo, paurosamente diffuso tra il 27,9% degli italiani tra i 16 e i 65 anni. A differenza dell’analfabetismo, quello funzionale riguarda coloro i quali sanno leggere o scrivere, ma non sono capaci di utilizzare in maniera efficace le proprie abilità di lettura, scrittura e calcolo nel quotidiano.

Anche nelle Università la lingua scritta è relegata, spesso, in posizione marginale. A cagione di ciò, i laureati non coltivano adeguatamente questa abilità. Coloro i quali – laureati e non – approdano nel settore pubblico, si scontrano con una burocrazia che richiede di saper redigere atti e provvedimenti amministrativi.

Esigenze linguistiche

Le suddette carenze, purtroppo, imperniano anche il settore amministrativo. Sicché, l’Istituto di teoria e tecniche dell’informazione giuridica del CNR (ITTIG), nell’ambito della propria attività di ricerca, ha compreso quanto fosse necessaria una vera e propria guida che potesse essere di aiuto a tutti i funzionari della pubblica amministrazione.

La struttura del provvedimento amministrativo

La guida, reperibile gratuitamente sul web, chiarisce che il provvedimento amministrativo si suddivide in tre parti:

  • La parte iniziale, o intestazione, che comprende:
    1. la denominazione formale del tipo di provvedimento amministrativo (es. decreto, deliberazione, determinazione ecc.);
    2. l’autorità emanante;
    3. l’oggetto, che indica la funzione del provvedimento nel caso concreto;
    4. gli estremi che comprendono l’eventuale data e il numero che esprime il codice di protocollo per l’identificazione univoca del provvedimento o comunque il numero assegnato al provvedimento dall’ente emanante;
  • la parte centrale che comprende:
    1. il preambolo;
    2. la motivazione;
    3. il dispositivo;
  • la parte finale, o conclusione, che comprende:
    1. il luogo in cui il provvedimento è stato adottato;
    2. la data di adozione del provvedimento;
    3. la sottoscrizione;

Collegamenti esterni

Per approfondire l’argomento trattato nel presente contributo, si consiglia la consultazione dei testi e degli articoli indicati di seguito.

  • Redazione, Guida alla redazione degli atti amministrativi. Regole e suggerimenti, in Accademia della Crusca, Firenze, 13 Settembre 2012, pagina accademiadellacrusca.it/.

Nota di copyright

L’immagine inserita nel presente articolo è stata scaricata da www.pixabay.com alla pagina https://pixabay.com/it/illustrations/lettere-abc-addestramento-alfabeto-5216916/ ed è stata rilasciata e pubblicata addì 25 Maggio 2020 con licenza “CC0 Creative Commons – Libera per usi commerciali – Attribuzione non richiesta” dal proprietario “Gerd Altmann – geralt”.


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Pubblicato da Basilio Elio Antoci

Nato a Catania nel 1987, figlio d'arte dell'Avv. Francesco Salvatore Antoci e della Prof.ssa Borzì Giusy, cresce a Nicolosi. Atleta agonista dell'U.S. Nicolosi Sci di fondo & Ski roll, scout A.G.E.S.C.I. del Gruppo Nicolosi 1, scrittore ed educatore. Dopo la maturità scientifica conseguita nel 2005, si laurea in Giurisprudenza nel 2012. Diviene Avvocato nel 2016 e passa alla direzione dello Studio Legale Antoci.

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