Diritto di visita: il genitore non può essere obbligato a vedere il figlio

Diritto di visita: il genitore non può essere obbligato a vedere il figlio

La Cassazione torna sul diritto di visita ai figli


Diritto di visita: se il genitore si rifiuta di vedere il figlio non può essere obbligato con la forza, ma rischia conseguenze peggiori. L’Avvocato Basilio Antoci ci spiega di più prendendo spunto dalla sentenza 6471/2020 della Cassazione.


Il diritto-dovere di visita

Diritto di visita figli

Il diritto di visita è anche un dovere non coercibile. Sulla nota rivista on-line di settore – Studio Cataldi – è apparso un interessante commento a firma di Lucia Izzo sulla recente sentenza 6471/2020 della Cassazione. nel caso in oggetto era stata accertata la paternità naturale in capo a un uomo. Questo si rifiutava di adempiere al proprio diritto-dovere di visita del figlio minore.

Sennonché, la Corte d’Appello aveva ritenuto che il padre potesse essere obbligato a vedere il figlio e aveva emesso un decreto con cui provvedeva ai sensi dell’art. 614-bis c.p.c.

Questa norma, infatti, prevede la possibilità per il giudice di applicare le c.d. misure di coercizione indiretta, consistenti in somme di denaro da pagare per ogni violazione dell’obbligo.

La soluzione della Cassazione

La Cassazione ha rilevato che ammettendo una simile tutela coercitiva si finirebbe per monetizzare e svilire il rapporto padre-figlio, riducendolo a uno schema del tipo: “inadempimento-penale”. Nella sentenza il Supremo Collegio precisa che il diritto di visita dovrebbe essere ispirato a «percorsi condivisi di rielaborazione e miglioramento dei rapporti affettivi». da queste e ad altre riflessioni discende il principio di diritto che ha ispirato la sentenza e che si riporta in basso.

Il principio di diritto enunciato dalla Corte

La Suprema Corte di Cassazione è un giudice di legittimità. Ciò significa che essa è chiamata a vigilare sulla corretta interpretazione e applicazione delle norme di legge da parte dei Tribunali e delle Corti d’Appello di tutta Italia. Ogni sentenza, quindi, diventa l’occasione per formulare principi di diritto che spiegano come interpretare o applicare le norme di legge ai casi concreti della vita. Bisogna precisare che, per quanto la Cassazione sia autorevole, nessun giudice nel nostro sistema ha il potere di vincolare un altro giudice a seguire le sue interpretazioni. La stessa Corte di Cassazione, infatti, può mutare i propri precedenti orientamenti. Ciò posto, il principio di diritto che è stato formulato è il seguente.

«Il diritto-dovere di visita del figlio minore che spetta al genitore non collocatario non è suscettibile di coercizione neppure nella forma indiretta di cui all’art. 614-bis c.p.c. trattandosi di una potere-funzione che […] è destinato a rimanere libero nel suo esercizio quale esito di autonome scelte che rispondono, anche, all’interesse superiore del minore ad una crescita sana ed equilibrata»

Note di copyright

L’immagine inserita nel presente articolo è stata scaricata da www.pixabay.com alla pagina https://pixabay.com/it/photos/padre-figlio-amaca-ragazzo-bambino-1633655/ ed è stata rilasciata e pubblicata addì 31 Agosto 2016 con licenza “CC0 Creative Commons – Libera per usi commerciali – Attribuzione non richiesta” dal proprietario “Ambermb“.


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Pubblicato da Basilio Elio Antoci

Nato a Catania nel 1987, figlio d'arte dell'Avv. Francesco Salvatore Antoci e della Prof.ssa Borzì Giusy, cresce a Nicolosi. Atleta agonista dell'U.S. Nicolosi Sci di fondo & Ski roll, scout A.G.E.S.C.I. del Gruppo Nicolosi 1, scrittore ed educatore. Dopo la maturità scientifica conseguita nel 2005, si laurea in Giurisprudenza nel 2012. Diviene Avvocato nel 2016 e passa alla direzione dello Studio Legale Antoci.