Cittadinanza negata se il matrimonio è nullo

Cittadinanza negata se il matrimonio è nullo

Matrimonio nullo? Cittadinanza negata!


Se il matrimonio viene dichiarato nullo, può essere negata la cittadinanza. L’Avvocato Antoci analizza la Cassazione sent. 25441/2020.


La cittadinanza italiana

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Matrimonio e cittadinanza. Uno dei modi di acquisto della cittadinanza italiana è proprio il matrimonio. Bastano, infatti, due anni di matrimonio con residenza familiare in Italia, affinché il coniuge straniero acquisti anche la cittadinanza italiana. Sennonché, con la recente sentenza n. 25441/2020, la Cassazione ha confermato la perdita della cittadinanza a causa di un matrimonio dichiarato nullo ab origine.

La vicenda

Uno dei nubendi, infatti, già prima di contrarre matrimonio, aveva sottaciuto in mala fede l’esistenza di una causa di invalidità dello stesso. Il matrimonio si era, perciò, celebrato. Nelle more il coniuge straniero aveva chiesto e ottenuto la cittadinanza italiana. Sennonché, successivamente, il matrimonio veniva dichiarato nullo. Conseguentemente il Ministero dell’Interno provvedeva a revocare il provvedimento di concessione della cittadinanza italiana. Ciò, in quanto mancavano i requisiti richiesti dall’art. 5 della Legge n. 91/1992.

Il Tribunale chiamato a pronunciarsi sulla predetta revoca, affermava che questa fosse illegittima in quanto l’esistenza del vincolo matrimoniale deve esserci solo al momento della richiesta e della concessione della cittadinanza. Nel nostro caso, dunque, la successiva sentenza di nullità matrimoniale, giunta dopo l’ottenimento della cittadinanza, non avrebbe dovuto causarne la revoca. La Corte d’Appello, invece, dichiarava la nullità del matrimonio e rigettava ogni domanda volta all’accertamento della cittadinanza.

La decisione della Cassazione

La cassazione veniva così investita della questione. Gli ermellini affermano che, l’acquisto della cittadinanza per iuris communicatio non avviene in via automatica, per il solo fatto della sussistenza del vincolo matrimoniale. È, infatti, necessario l’intervento della Pubblica Amministrazione. Quest’ultima deve verificare la sussistenza dei requisiti di legge per la concessione del beneficio. In tali valutazioni la P.A. ha ampi spazi di discrezionalità. Discrezionalità che è limitata, però, solo all’accertamento dell’esistenza di comprovati motivi di sicurezza che si frappongano al riconoscimento della cittadinanza.

Essendo, però, il matrimonio in questione nullo sin dalla sua origine, non basta il passaggio del tempo a far sì che si acquisti la cittadinanza in via automatica. Per tale via la Cassazione ha rigettato le richieste del coniuge straniero, negando la cittadinanza.

Collegamenti esterni

Per approfondire l’argomento trattato nel presente contributo, si consiglia la consultazione dei testi e degli articoli indicati di seguito.

  • Katia Mascia, No al riconoscimento della cittadinanza italiana se il matrimonio viene dichiarato nullo ab origine, in Diritto e Giustizia – Il quotidiano di informazione giuridica, Giuffrè Francis Lefbvre, Milano 12 Novembre 2020, pagina www.dirittoegiustizia.it.
  • Redazione, La cittadinanza italiana, in Studio Cataldi – Il diritto quotidiano, Ascoli Piceno 30 Luglio 2020, pagina https://www.studiocataldi.it/guide_legali/cittadinanza-italiana/.

Nota di copyright

L’immagine inserita nel presente articolo è stata scaricata da www.pixabay.com alla pagina https://pixabay.com/it/photos/coppia-africana-felice-uomo-donna-1030744/ ed è stata rilasciata e pubblicata addì 09 Novembre 2015 con licenza “CC0 Creative Commons – Libera per usi commerciali – Attribuzione non richiesta” dal proprietario “Free-Photos”.


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Pubblicato da Basilio Elio Antoci

Nato a Catania nel 1987, figlio d'arte dell'Avv. Francesco Salvatore Antoci e della Prof.ssa Borzì Giusy, cresce a Nicolosi. Atleta agonista dell'U.S. Nicolosi Sci di fondo & Ski roll, scout A.G.E.S.C.I. del Gruppo Nicolosi 1, scrittore ed educatore. Dopo la maturità scientifica conseguita nel 2005, si laurea in Giurisprudenza nel 2012. Diviene Avvocato nel 2016 e passa alla direzione dello Studio Legale Antoci.

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